Cancellara: «Il tracciato di Parigi non era per Schurter, ma Nino merita rispetto»

Schurter
Nino Schurter, 38 anni e un futuro da decifrare (UCI_Cycling)
Tempo di lettura: 2 minuti

La gara di XCO ai Giochi Olimpici di Parigi ci ha lasciato momenti memorabili, ma potrebbe anche segnare la fine della carriera sportiva di un’intera generazione di biker e, soprattutto, del miglior biker XCO della storia, Nino Schurter.

A 38 anni, Schurter ha dimostrato di essere abbastanza bravo da continuare a vincere nella Coppa del Mondo XCO ma, come dice lui, “i giorni perfetti stanno diventando sempre più difficili da trovare”. Anche se quest’anno olimpico sembrava essere il momento migliore per chiudere la sua carriera nell’élite della MTB, Schurter non ha dato alcun indizio sul suo futuro o alcun segno di volersi ritirare… fino ad ora.

Le sue dichiarazioni post gara olimpica sembrano mettere in pista l’ipotesi di un suo ritiro da professionista dell’XCO, anche se ad inizio stagione si vociferava anche di una sua possibile conferma per un altro anno. Scegliere il momento del ritiro è uno dei passi più difficili per un atleta professionista, soprattutto per quei pochi che hanno saputo entrare nella storia, come è il caso di Nino Schurter.

Nel suo palmarès conta tre medaglie, proprio come un certo Fabian Cancellara – presente lunedì a Elancourt alla gara di cross-country – che dal canto suo ha però vinto due ori. “La prova è stata davvero dura – ha detto Cancellara stiamo parlando delle Olimpiadi e lui è il re della mountain bike, c’è quindi grande rispetto. Non molla mai, nella sua carriera si è guadagnato tanti tifosi grazie a tutto quello che ha fatto”. Andando più nel dettaglio sul tracciato, quello di una gara olimpica è forse il più complicato viste le differenze dagli altri percorsi nel corso dell’anno. A proposito di questa questione, Fabian ha detto: “Sì, sicuramente è diverso, inoltre il tracciato era meno tecnico e più di forza, lui ha vinto tante prove ma quelle di Elancourt non erano le condizioni più adatte a lui, come anche per Mathias Flückiger, ma alla fine era per tutti uguale. Loro hanno fatto il massimo”.