È finita un’epoca? Sembra proprio di sì. Ai Giochi di Parigi erano suonati tutti gli allarmi, si erano accese tutte le spie: ma adesso, ai Campionati del Mondo MTB di Pal Arinsal, è arrivata la conferma. L’era in cui la Svizzera dominava il mondo XCO è giunta al termine. I numeri sono lì a confermarlo: alle Olimpiadi di Tokyo gli atleti elvetici avevano vinto 4 delle 6 medaglie olimpiche in palio, a Parigi 2024 non hanno portato a casa niente. E poco più tardi, ad Andorra, hanno disputato il peggior campionato del mondo che si ricordi in termini di medaglie.
La Svizzera è una potenza mondiale nella MTB e, soprattutto, nell’XCO. Per anni gli atleti elvetici sono stati un rullo compressore, soprattutto nei campionati del mondo, dove hanno conquistato podi completi in diverse categorie. Ma questa ormai è storia. Questo 2024 sembra segnare la fine di un ciclo. Ad Andorra gli Svizzeri hanno ottenuto una sola medaglia, quella d’argento di Dario Lillo nell’XCO under 23 (2 medaglie se contiamo l’argento di Nathalie Schneitter nella e-MTB). Un bilancio insignificante per il Paese che era in testa al medagliere dei Mondiali.
Molte delle sue star non stanno attraversando il loro momento migliore. Sebbene Nino Schurter sia ancora in grado di vincere gare ai massimi livelli, la sua costanza è lontana da quella del suo periodo migliore. Jolanda Neff ha problemi di salute dai quali cerca di riprendersi da tempo. Filippo Colombo non ha ancora preso il volo come sostituto di Schurter come ci si aspettava. Mathias Fluckiger è arrivato a Pal Arinsal fresco di intervento chirurgico all’appendice, e le medaglie olimpiche come Linda Indergand e Sina Frei non sono tornate al livello che avevano nei precedenti Giochi Olimpici.
Ma il peggio sembra essere la situazione delle categorie inferiori, dove anche la Svizzera è naufragata in questo Mondiale. Solo Dario Lillo, che nel 2025 diventerà élite, è riuscito a salire sul podio. Ciò significa che per ritornare sulla strada del paese XCO dominante dovranno lavorare a lungo termine per il futuro.
Storicamente, la Francia è stata la grande rivale della Svizzera e, con il tramonto degli elvetici, i francesi si sono immediatamente piazzati in cima al medagliere della Coppa del Mondo. 4 medaglie d’oro e 12 medaglie in totale, nonostante Pauline Ferrand-Prevot abbia chiuso non al top.
Gli Stati Uniti sono il Paese che ha fatto i passi più lunghi e che comincia a raccogliere il frutto di un lungo lavoro. Il paese che ha inventato la MTB e l’ha dominata nei suoi primi anni era stato travolto dall’avanzata dei paesi europei, ma ora i biker di Durango (e non solo) sembrano pronti a rimettere la chiesa al centro del villaggio. Nel Downhill e nell’XCO. In quest’ultima disciplina stanno andando forte con biker under 23 come Riley Amos e Bjorn Riley, ma esiste già un’intera generazione già consolidata nell’élite: Haley Batten, Savilia Blunk e Christopher Blevins sono i loro maggiori esponenti.