La terza tappa della “UCI Mtb World Series”, a Nové Město, ha deluso tutti coloro che si aspettavano un Van der Poel protagonista, al ritorno in mtb. Ma è stata una giornata di “rientri”: anche Hatherly e Riley hanno ritrovato il gruppo dei bikers per la prima volta in questa stagione.
Il tracciato molto fisico di Nové Město ha portato alla ribalta i bikers più “leggeri” e fluidi nella guida. Infatti, nonostante abbia vinto ancora Christopher Blevins, alle sue spalle non c’è stato il “solito” dominio Specialized: anzi. Mentre l’americano volante è sempre più padrone della classifica generale, alle sue spalle si sono piazzati Mathis Azzaro e Lars Forster, rispettivamente secondo e terzo. Il francese e lo svizzero hanno sorpreso tutti per la loro resistenza allo strapotere Specialized. Seppur considerati “outsiders”, hanno saputo impedire la doppietta Blevins-Koretzky, relegando quest’ultimo al quarto posto.


Filippo Fontana: che gara!
Prima di parlare del grande sconfitto di giornata, bisogna applaudire – però – lo splendido Filippo Fontana, l’italiano del Cs Carabinieri. Filippo è stato autore di una gara magistrale, senza mai farsi prendere dalla “foga” di strafare di fronte ai primi. Ha gestito bene le energie, ha guidato pulito e infine ha raccolto i frutti della sua strategia, cogliendo un settimo posto dal valore immenso. Pensate: dietro di lui, ottavo, Martin Vidaurre e, al nono posto, il Campione del Mondo Alan Hatherly.
Niente da fare per VdP a Nové Město
Il ritorno di Van der Poel non poteva che essere caricato da una forte aspettativa. Come poteva essere altrimenti? E invece, niente da fare. Fallisce, con un ritiro, anche il suo terzo assalto alla mtb dopo Tokyo 2021 e Campionato del Mondo 2023.

Di nuovo a terra. Non è tanto la prima caduta che stupisce, quanto – piuttosto – quella successiva: nella fase iniziale, infatti, forse era un po’ troppo preso dalla fretta della rimonta. Ma dopo, proprio al termine del giro di lancio, l’olandese si è “impuntato” in modo spaventoso sulla rampa di un salto, finendo rovinosamente a terra. Il finale era quello che non volevamo: un ritiro. E le fonti parlano, addirittura, di un più serio infortunio che potrebbe escluderlo anche dal Tour de France.
Gomme gravel e kit “aero” da strada
Dal lato tecnico, specialmente durante il XCC, abbiamo visto cose incredibili. Avete notato le gomme “strette” che avevano montato gli atleti Specialized? Erano pneumatici con sezione da gravel: un dato che evidenzia la velocità della moderna mtb. E poi, i vari body, copriscarpe e caschi aerodinamici utilizzati dalla maggior parte degli atleti in gruppo: si fa di tutto per qualche “marginal gain”.
Non che, poi, durante il Cross-Country in formato olimpico sia cambiata molto la situazione: il setting scelto dagli atleti è stato quello di un battistrada “veloce” e un sistema sospensivo “reattivo”.

Nové Město: una prova fisica
In conclusione, Nové Město si è rivelata – come ogni anno – una prova molto fisica. Il percorso mai uniforme, infatti, ha costretto gli atleti a “lavorare” continuamente con il corpo, senza mai concedere loro un momento di respiro.
Tra radici e pietre da “copiare” con braccia e gambe, è stato difficile trovare una fase del tracciato su cui spingere in modo costante. E questo, inevitabilmente, ha velocizzato l’affaticamento fisico. Ecco che i corridori più pesanti, come i vari Koretzky, Vidaurre e Schwarzbauer hanno fatto più fatica ad essere protagonisti su questi terreni. Piuttosto, abbiamo visto atleti più “leggeri” (come lo stesso Filippo Fontana) riuscire ad emergere dalle insidie della prova ceca.