
C’è un momento, nella carriera di ogni atleta, in cui le ambizioni giovanili iniziano a fare i conti con la concretezza, e il talento grezzo si trasforma in consapevolezza. Per Filippo Fontana, quel momento è arrivato. Dopo stagioni fatte di promesse, qualche picco e altrettante cadute, il venticinquenne veneto si è presentato al via del 2025 con la giusta maturità. Una preparazione meticolosa, scelte strategiche ben ponderate e un obiettivo preciso in testa sono gli ingredienti necessari per far si che questo sia l’anno della consacrazione definitiva.
Non è più il tempo dei tentativi, ma quello della maturità agonistica, del salto di qualità. Lo dimostra con i fatti: 7° posto nella prova XCO di Nové Město in Coppa del Mondo, solidità e continuità di risultato e prestazione nelle gare italiane, ma soprattutto una nuova mentalità, forgiata da mesi di lavoro invisibile. Dietro ogni scelta, c’è un piano. Dietro ogni risultato, una lunga costruzione. E soprattutto, una voglia feroce di lasciare il segno.
«In inverno ho cambiato approccio, ho fatto scelte mirate e mi sono concentrato al 100% sulla mountain bike», ci ha rivelato Filippo. «Non è stato solo un cambio di metodo, ma una revisione totale: alimentazione più curata, nuove regole nella mia quotidianità e un percorso mentale iniziato con Mental Coach. Tutto questo mi ha permesso di arrivare preparato e focalizzato alla nuova stagione».

Il lavoro ha già dato i suoi frutti: per la prima volta, Fontana ha centrato la top 10 in Coppa del Mondo. Un risultato che pesa, perché arriva dopo un 2024 segnato da sacrifici e da una mancata qualificazione olimpica che lo aveva messo alla prova. «Quella delusione mi ha fatto riflettere. Lo scorso anno partivo con alte ambizioni e, anche se sapevo che sarebbe stato difficile, sognavo di poter ambire a una chiamata per l’Olimpiade. Nei primi due round di Coppa in Brasile, invece, ho raccolto risultati pessimi. È lì che ho iniziato ad analizzare cosa non funzionava e che ho capito che per fare il salto serviva cambiare rotta».
Anche le scelte strategiche nel calendario sono parte del nuovo mindset. «Quest’anno ho deciso io, con l’appoggio della squadra, di non andare in Brasile. Ho preferito restare in Italia, con l’obiettivo di costruire la migliore forma e aumentare la fiducia nel lavoro fatto attraverso gare mirate. Una trasferta come quella in Sud America avrebbe tolto tempo alla preparazione e un costo eccessivamente elevato, soprattutto se poi non avessi raccolto risultati importanti. Quindi ho preferito impiegare i primi mesi per allenarmi al meglio per la fase centrale e più delicata della stagione, da maggio a luglio. Era questa la priorità e finora ad ora questa scelta ha dato i suoi frutti».
Fontana, dopo aver vissuto tre mesi da assoluto protagonista delle corse italiane di cross country, si è messo in mostra anche in Repubblica Ceca, cogliendo un eccezionale 7° posto in una gara combattuta e veloce: «Questa era la mia quarta partecipazione a Nové Město, una gara che mi piace e che si addice alle mie caratteristiche, dalla quale ho sempre raccolto risultati importanti. Non ero però mai riuscito a entrare nella top 10», racconta soddisfatto l’atleta del CS Carabinieri – Cicli Olympia.
«Tra il secondo e terzo giro sono riuscito a rientrare sul gruppo di testa e anche provato a portarmi avanti, ma era tutto un continuo scattare e io non ero al 100% per via di virus che mi ha colpito nei giorni prima della gara. Quindi ho preferito gestire le energie. Ho sicuramente anche avuto un po’ di fortuna per le cadute all’ultimo giro di Hatherly e Vidaurre che erano davanti a me, ma questo risultato significa che la condizione c’è e il lavoro sta pagando».

Guardando avanti, Filippo ha le idee chiare. Gli obiettivi sono ben definiti: confermare il livello in Coppa del Mondo, puntare forte su un buon risultato Campionato Italiano, guadagnarsi una convocazione all’Europeo e al Mondiale («I criteri si sanno, più ti metti in mostra in Coppa e più possibilità ci sono di essere chiamato»), ma soprattutto: «Dimostrare continuità. Non basta un risultato, voglio stabilizzarmi tra i primi dieci. La top 10 deve diventare una costante».
Tra le gare più attese ci sono gli appuntamenti di Coppa del Mondo di Leogang e Val di Sole: «Sono due tracciati molto duri, perfetti per le mie caratteristiche. Val di Sole, in particolare, è una gara speciale, un po’ come correre in casa. Dopo un paio di stagioni con alti e bassi, ci tengo a lasciare il segno».
Ma se c’è un sogno che Fontana custodisce da tempo, è vincere il titolo di campione italiano élite: «Non l’ho mai conquistato, neanche nelle categorie inferiori, e farcela de elite sarebbe un traguardo enorme da raggiungere. In più, trionfare battendo atleti del calibro di Braidot, Avondetto, Zanotti o Colledani darebbe ancora più valore al risultato».

Il percorso è chiaro, la motivazione è altissima. Filippo Fontana non cerca scorciatoie: vuole costruire la sua affermazione con lavoro, disciplina e visione a lungo termine. E il 2025 potrebbe davvero essere il suo anno.