Anche sulla sua e-Bike, Nino Schurter non lascia nulla al caso. La sua Ransom eRIDE nasconde dettagli davvero interessanti. L’otto volte campione del mondo di cross country si è sempre distinto per componenti esclusivi sulle proprie bici e prototipi futuristici, ricercando il massimo dal comfort e dal peso. Iniziamo la caccia al tesoro sul mezzo a pedalata assistita dell’elvetico.
Cambio elettronico con cavo. È l’Axs 2.0?
Non si aspettava altro che un cambio senza cavi, il futuro sembrava quello. Più libertà, meno manutenzione e un’attuazione più immediata. Lo Sram Eagle X01 Axs era un sogno per tutti e con l’introduzione della stessa tecnologia sul modello Gx, quindi la media gamma del catalogo Sram, sembrava potersi aprire veramente a una moltitudine di praticanti. Un costo più accessibile e la possibilità di acquistare anche il solo upgrade per adattare la propria trasmissione Sram. Sistemi che fino ad ora erano pensati anche per le e-Bike.
Se non fosse che la Scott Ransom eRIDE di Nino Schurter a ben guardare monta un deragliatore posteriore che riporta il nome del modello Eagle X01, ma straordinariamente presenta un cavetto. Osservando le foto della Ransom, nulla sembra essere cambiato per quel che riguarda il comando da cui non parte nessun cavo o guaina. Questo significherebbe quindi che la comunicazione tra i due rimane wireless, mentre l’alimentazione potrebbe essere affidata direttamente alla batteria del sistema Bosch in questo caso. Una preoccupazione in meno quindi per ciò che riguarda l’autonomia del deragliatore.
Bosch la fa… piccola
Il Performance Cx Gen 4 va già in pensione? Così sembrerebbe, considerato che il case montato sulla Scott Ransom eRIDE di Schurter risulta diverso dal modello attualmente presente su tutte le e-Bike presenti sul mercato. Nulla si sa ancora di ciò che riguarda le caratteristiche dell’erogazione, ma un aspetto non può certo sfuggire: il Performance Cx ha cambiato faccia. Si può osservare infatti che il volume sia diminuito rispetto alla precedente versione per un quasi certo risparmio di peso.
L’alloggio dello statore, la parte cilindrica del case presenta una forma più accentuata, con un restringimento del resto della struttura. Questo potrebbe comportare anche un sotto dimensionamento dei componenti interni, così come le tecnologie impiegate. Allo stesso modo anche il Fattore Q, quindi la distanza tra le pedivelle, potrebbe essere influenzata da questa nuova progettazione. La conseguenza è una misura ancora più simile a quella di una mountain bike per sensazioni di guida ancora più familiari. Le modalità di assistenza non dovrebbero essere toccate dalla rivisitazione della power unit. L’eMTB è il marchio di fabbrica dell’azienda ed è immaginabile quindi che non venga abbandonato, se non magari ulteriormente migliorato.
Aspettate, ma quello è un cavalletto
Ebbene sì, anche Nino Schurter utilizza lo strumento che non ci aspetta proprio, da tanti anche considerato uno scempio: il cavalletto. Non dovrebbe sorprendere così tanto se non fosse montato sulla bici di un otto volte campione del mondo di cross country. Ma in effetti Schurter non ha ancora stabilito quale sia l’impiego che farà della eMtb. Se dopo un giro enduro in montagna con la e-Bike decidesse di scendere a valle per una pausa gelato, non avrebbe certamente problemi di… parcheggio.
Per la cronaca, il modello utilizzato da Schurter è il Syncros Fully E-MTB, fissato al fodero basso sinistro.