Il tradimento di Koretzky all’XCO: ma la Mtb non è un parco giochi

Victor Koretzky, UCI XCO in Albstadt. (Foto: Bartek Wolinski / Red Bull Content Pool)
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E fu così, anche un altro dei principali protagonisti della Mountain Bike mondiale si innamorò della bici da corsa. Per la verità, a Victor Koretzky la bici da strada è sempre piaciuta. E’ lui stesso ad affermarlo tra le dichiarazioni della sua scelta.

La strada è sempre stata un sogno per me. Nelle categorie giovanili non ho corso molto su strada, ma sono riuscito a ottenere buoni risultati

Il francese, reduce dalla vittoria in Coppa del Mondo a Lenzerheide era uno degli specialisti di un settore che negli anni ha avuto un unico e costante leader; Nino Schurter. Attorno a lui, oltre al connazionale Flückiger, Avancini e pochi altri, è stato un continuo susseguirsi di “Exploit” senza continuità e comparse di tanto in tanto degli atleti multidisciplinari. Bello lo spettacolo, meno il rispetto della disciplina, usata da molti atleti solo come “piano B” dagli impegni stradali.

E’ un vero peccato che il “nostro” atleta francese passi a un team su strada (il B&B HOTELS p/b KTM). Dato per molti come erede al trono della Mountain Bike per la prossima generazione, a 27 anni Victor Koretzky avrebbe potuto lottare già dal 2022 ai vertici mondiali della Mtb. Tutto questo ovviamente va a vantaggio della coppia svizzera Mathias/Nino che vedono sparire concorrenza non solo sui campi di gara, ma anche al di fuori. Tutto questo, in un settore, quello dell’XCO sempre in costante crescita mediatica e di spettacolo. Siamo sicuri però che la MTB meriti di essere il campo di battaglie secondario degli atleti?