Freddo e pioggia in arrivo. Proteggi i tuoi piedi

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Gli ultra-cyclist ci insegnano: proteggere le estremità del proprio corpo, quindi mani e piedi, è fondamentale. Avere cura dei piedi in particolare: sono vicini al suolo e nel caso di intemperie a stretto contatto con pioggia e fango. E’ possibile coprirli in tanti modi, tutti in linea teorica validi. Come spesso succede, però, nella pratica così non è. E’ infatti impossibile trovare un sistema che funzioni per tutti: tutto dipende dalla soggettività e dalle proprie esigenze. 
In generale possiamo dire che gli strumenti per proteggersi da pioggia e vento sono gli stessi, soprattutto quando si parla d’indumenti invernali


Scarpe di qualità sono importanti, in quanto offrono maggiore protezione di modello economico. Spesso a distnguerli non è semplicemente la rigidità della suola, il peso o il sistema di chiusura, ma anche e soprattutto la qualità dei tessuti utilizzati. Per una protezione superiore in giornate dalle condizioni avverse sono consigliate ad esempio scarpe con rivestimenti in Gore-Tex, che riducono di molto le infiltrazioni di acqua e i problemi di raffreddamento dei piedi. Inoltre, le aziende producono per i più “freddolosi” o per l’utilizzo in condizioni estreme anche le cosiddette “scarpe invernali”, che utilizzano materiali più caldi e hanno il prolungamento del collo. E’ il caso ad esempio delle Fizik Nanuq GTX, che vi abbiamo presentato poche settimane fa (https://www.quimtbmagazine.it/2023/10/28/membrana-gore-tex-e-suola-vibram-con-fizik-non-esiste-maltempo-che-regga/).


Poi ci sono i copriscarpa, in lattice (come i VeloToze) o in tessuti sintetici idrorepellenti, che non sono la soluzione più pratica, ma sono efficaci e permettono di utilizzare le stesse scarpe in ogni stagione. 
E’ importante non sottovalutare anche l’importanza dell’indumento più a contatto con il piede, il calzino. Ne esistono di tutti i tipi, anche “invernali” e “anti-pioggia”. Li produce ad esempio Assos, che consiglia di indossarli tra le calze normali e le scarpe. Questa è forse la soluzione meno conosciuta, ma è molto pratica e funzionale. Permette anche di evitare il rischio di attrito tra scarpa e pedivella, che è possibile avere quando si indossano i classici copriscarpa.


Molti utilizzano anche creme e pomate da applicare sui piedi, specifiche per l’utilizzo sportivo o meno. Queste aiutano sicuramente, ma possono non essere sufficienti quando il gioco si fa duro. 
Parliamo infine dei rimedi più artigianali, come pellicola da cucina o carta stagnola. Funzionano, è innegabile. Tuttavia hanno il limite della sudorazione: a causa della scarsa traspirabilità, con il passare delle ore in sella, portano comunque (oltre alla scarsa comodità) al raffreddamento dei piedi.
Come già detto, non esiste una soluzione migliore di un’altra. Perciò, il metodo per trovare il proprio “set-up” ideale in ogni condizione è piuttosto ovvio: si tratta semplicemente di provare con pazienza le singole combinazioni.