Whoop sarà title sponsor della Coppa del Mondo per i prossimi tre anni. Ma di cosa si tratta?

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Già nello scorso anno Whoop, azienda statunitense di Boston, aveva intrapreso una partnership con la Coppa del Mondo di Mtb. Un rapporto che in questa stagione si è stretto ancor di più, con l’acquisizione del titolo di main-title sponsor per i prossimi tre anni.
Siamo sicuri che non tutti conosciate questa realtà, perciò eccoci qua. Whoop è un’azienda che da qualche anno produce un sofisticato dispositivo per il monitoraggio H24, pensato per gli atleti alla ricerca della massima ottimizzazione delle performance.

Fino al 2026 Whoop sarà “main partner”

Nel corso degli ultimi 4-5 anni sono davvero molti gli atleti (ciclisti e non solo) di altissimo livello a cui abbiamo visto indossare questo bracciale minimale, dalla forma molto simile ad una fascia cardio da polso. Il primo nome a venirci in mente è quello di Mathieu Van der Poel (testimonial dell’azienda), ma potremmo farne davvero un’infinità.

MVDP lo utilizza per lo più su strada e ciclocross, meno nella Mtb. Credito: Maty Podroužek

Su strada, ma anche in Mtb, sono davvero moltissimi i rider ad utilizzarlo. Tutto è ovviamente partito con sportivi statunitensi (tra cui LeBron James), ma poi il successo è stato davvero “mondiale”.

Puck Pieterse, con Whoop sul polso e sullo sfondo. Fonte foto: sito ‘Discovery Sports’

Questo strumento va ben oltre la misurazione della frequenza cardiaca, il conteggio delle calorie e dei passi, fornendo statistiche e valutazioni personalizzate riguardo le fasi di riposo e di attività. Alcune informazioni le abbiamo anche viste in tempo reale sugli schermi (con un sistema simile a quello di Velon, usato nelle competizioni su strada) durante le prove di Coppa del Mondo, che rendono ancor più professionale e coinvolgente la narrativa delle competizioni.

Sono molti i biker azzurri, tra cui Avondetto (presente in foto), ad utilizzare questo “strano” bracciale. Fonte foto: profilo Fb di ‘Wilier Triestina-Vittoria Mtb Factory Team’

Tra i valori più interessanti forniti vanno sicuramente citati quelli del monitoraggio del sonno (molto accurati), della respirazione e dello strain, ovvero il livello di stress generato dall’allenamento. Ma le statistiche sono davvero infinite, tutte consultabili dall’applicazione per smartphone (idem per i report periodici), dato che il bracciale non è dotato di schermo.

Ad essere interessante è anche la strategia pensata per la distribuzione: il sensore non è infatti acquistabile in alcuna maniera. Questo viene consegnato esclusivamente sottoscrivendo un abbonamento, che può essere mensile (dal costo di 30€), annuale o biennale.
Si tratta di un oggetto sicuramente curioso, che può essere d’aiuto per capire quando spingere e quando riposare in maniera più scientifica (più accurato di altri sistemi).

Il ciclismo di oggi è anche e soprattutto questo: non più solo una questione di gambe, ma anche di scientificità nell’approccio. Per ora sembra essere solo roba da pro’, ma in futuro chissà.

www.whoop.com