Koretzky e la sua trasformazione: da Golden Boy a cattivo del gruppo

Koretzky
Victor Koretzky vincitore della prova di Coppa del Mondo di Short Track ad Araxá (credit: UCI Mountain Bike Wolrd Series / Michael Cerveny)
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Glasgow, 12 agosto 2023, siamo sulla linea del traguardo dei campionati mondiali di cross country. Sono già arrivati: il vincitore Tom Pidcock, il conquistatore della prova di short track Samuel Gaze e l’eterno Nino Schurter. Ai piedi del podio chiude il francese Victor Korezky che però, subito prima di completare la prova, si lascia andare al “gesto dell’ombrello” e poi rincara la dose piegando il pollice all’ingiù (come facevano gli imperatori romani quando davano il proprio verdetto negativo al Colosseo). Proprio da questo momento, con un mix di sensazioni: orgoglio, rabbia e voglia di rivincita, si può considerare esser partita la rincorsa di Koretzky alla medaglia d’oro olimpica in palio quest’estate a Parigi.

Il 29enne transalpino successivamente spiegherà con un post sui social che i suoi gesti non erano rivolti né ai tifosi locali, né degli avversari. Il destinatario unico dello sfogo di Victor, infatti, era l’UCI. Poco prima della gara, l’Unione Ciclistica Internazionale aveva comunicato la decisione di far partire gli stradisti come van der Poel e Pidcock non dall’ultima fila come avrebbero dovuto, ma dalla quarta. Questa scelta scatenò furenti proteste negli atleti. Schurter e altri senatori del gruppo scrissero addirittura una lettera all’UCI per dimostrare la propria disapprovazione, ma tutto fu vano. Il più accalorato di tutti si dimostrò senza dubbio Koretzky, in quanto era convinto che questo migliore posizionamento abbia permesso al britannico di stare davanti già nel giro di lancio e lo ha favorito per il successo finale.

Quella protesta fece tanto discutere. Molti, sia tra i tifosi che tra i colleghi, si schierarono a favore del francese, ma non mancarono i critici e chi condannò quanto fatto da Koretzky. Questo costò al classe ’94 l’accostamento alla figura del cattivo del gruppo. I fatti, però, dicono che da allora la stagione di Victor è cambiata. Il corridore dello Specialized Factory Team ha prima vinto sia la prova di short track, che di cross country nella tappa di casa, a Les Portes du Soleil. Successivamente ha conquistato le ultime gare di XCC di Coppa del Mondo, a Snowshoe (USA) e a Mont-Sainte-Anne (Canada). Proprio quel finale di 2023 aveva lasciato grande curiosità sul nuovo anno e sulle prime due tappe brasiliane di aprile.

Il 2024 sarà l’anno della definitiva consacrazione di Victor Koretzky?

La nuova stagione di Koretzky è indubbiamente iniziata bene, con diversi successi in Europa, correndo e trionfando anche in Italia. Una volta arrivato il momento dell’esordio in Coppa del Mondo bisogna dire che, nonostante in entrambi i weekend si sia lasciato sfuggire la gara di XCO, chiudendo secondo una volta dietro a Christopher Blevins e una volta dietro ad Simon Andreassen, il francese ha risposto bene. Koretzky è stato sia a Mairiporã, che ad Araxá, il più continuo per risultati ottenuti ed è sembrato nel complesso il più in palla. Inoltre, la gamba sembra già in buona condizione in vista di luglio e tutto sembra andare nel verso giusto. Però, alla trasferta sudamericana non preso parte il campione olimpico e mondiale di cross country Tom Pidcock. La sfida tra i due, quindi, è rimandata a fine maggio alla prova di Nove Mesto (Repubblica Ceca).

Il 2024, come detto prima, è un anno particolare. A fine luglio partiranno i tanto attesi Giochi Olimpici di Parigi. Francia, proprio la casa di Koretzky. Lui che è nato a Béziers, comune di circa 70 mila abitanti della costa azzurra, situato 750 km più a sud della capitale. Lui che la prima Olimpiade l’ha disputata giovanissimo, da neanche ventiduenne. Il debutto a Rio de Janeiro non andò benissimo: 10°, anche se considerando l’età fu un gran risultato. Nel 2021 a Tokyo, con più esperienza sulle spalle, chiuse a 46″ da quel Tom Pidcock che è un po’ la sua bestia nera e a soli 12″ dal podio. Quest’anno, con il pubblico e la condizione dalla sua parte, sembra essere l’anno giusto per il classe ’94 per togliersi quella che sarebbe la più grande soddisfazione della sua carriera.

Vi ricordate gli anni del Golden Boy?

Qualcuno probabilmente se lo è ormai dimenticato, ma d’altronde stiamo parlando di un corridore che da giovane era considerato come il Golden Boy della MTB. Nelle categoria juniores e U23 ha raccolto la bellezza di otto medaglie mondiali, quattro individuali e quattro nel Team Relay (divisi in 4 ori e 4 argenti). A questi successi si devono sommare le tre medaglie europee, una individuale e due in staffetta (2 ori ed 1 argento). Meno ricco è il palmares in otto anni di professionismo, anche se quando corre anche su strada si è visto un netto miglioramento anche su mountain bike.

Il bottino tra i pro’ di Koretzky conta: un argento mondiale nello short track nel 2023 (perdendo l’oro in volata contro Samuel Gaze), un bronzo mondiale nel cross country nel 2021, una maglia di campione nazionale francese nel XCO (nel 2019), una nel XCC (nel 2021) e otto successi in Coppa del Mondo.