Ieri nella conferenza stampa dopo la prova olimpica femminile, la vincitrice Jolanda Neff si è soffermata su un episodio che potrebbe aver cambiato radicalmente la corsa dopo pochi minuti.
Sul “Sakura Drop”, il salto incriminato che ha messo fuori gioco Van der Poel il giorno prima, le atlete erano state informate dell’avvenuta installazione della passerella mobile prima del via. La pioggia infatti aveva reso viscido il terreno e la scelta è stata dovuta a ragioni prettamente di sicurezza.
Tuttavia quasi nessuna atleta ha optato per “copiare” quel salto. La velocità era tale che per copiarlo le atlete avrebbero letteralmente dovuto tirare i freni, perdendo velocità, ma anche secondi preziosi. Quel tratto infatti è stato costruito a tutti gli effetti, per essere saltato.
Nessun sorpasso azzardato. La Neff ha evitato uno scontro
Durante il primo giro però, quando il tracciato era ancora molto umido, Pauline Ferrand Prevot che era in testa ha deciso di copiare il Drop, rallentando e non saltando. Una scelta che ha fatto giocare un jolly clamoroso a Jolanda Neff che per un miracolo non è caduta come si vede dal video.
Nessun tentativo di sorpasso azzardato dunque come ipotizzato inizialmente, ma un vero e proprio salvataggio per evitare uno scontro che sarebbe costato caro a entrambe.
Non so se sapesse che ero proprio lì dietro, ma dopo il salto ho solo pensato: Devo allontanarmi da lei…
Jolanda Neff
Ad accendere ulteriormente i “fuochi” sempre la Neff, che continua sottolineando quanto gli errori dell’avversaria francese siano frequenti e a volte pericolosi. In effetti la disfatta francese è passata anche dagli sbagli della Prevot che ha sbagliato più volte impostazioni su un tracciato viscido.
Non è la prima volta che fa una cosa del genere
Jolanda Neff
Pauline Ferrand Prevot attacca anch’essa la Neff non nel particolare episodio del “Sakura Drop” ma nei minuti successivi dove è avvenuta la svolta della gara, sul Rock Garden in salita. A detta della Prevot, la caduta sarebbe stata causata da una sua frenata per evitare un contatto con la Neff.
“Jolanda Neff è andata a sinistra, io a destra“, ha detto Ferrand Prevot dell’incidente del Rock Garden. “Stavamo andando alla stessa velocità e siamo arrivati allo stesso tempo. Mi sono detto: ‘Se lei non frena o se non freno io, ci colpiremo a vicenda’, quindi ho frenato.
C’erano rocce, era scivoloso e sono scivolatA. LA MEDAGLIA SI è decisA lì. Dopo non so se l’avrei battuta, ma in ogni caso la GARA si è decisa lì”
Pauline Ferrand Prevot
In effetti, quella è stata la chiave di svolta di tutta la gara. Fatto sta che la doppia linea, la velocità e il terreno bagnato hanno contribuito, non a una negligenza della svizzera, ma piuttosto a un errore da parte della francese che ha cercato in quel punto un sorpasso con una linea differente.
Nervi tesi in vista del mondiale
Insomma si è capito che tra le due c’è stato qualche attrito di troppo. I fatti però hanno poi parlato chiaro nei rimanenti quattro giri. Una gara perfetta da parte della Neff che poi l’è valso l’Oro olimpico e troppi errori da parte della Prevot con altre cadute. Tra meno di un mese c’è il mondiale e sarà un bel banco di riscatto per la francese “ferita”.